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19/04/2025
Immagina di ereditare il fucile da caccia di tuo nonno, un pezzo carico di storia e significato affettivo, o di voler custodire una pistola che rappresenta un legame familiare.
In Italia, detenere un’arma per motivi sentimentali è possibile, ma richiede un’autorizzazione specifica: il nulla osta per l’acquisto e la detenzione di armi.
Questo documento, rilasciato dall’autorità di pubblica sicurezza, ti permette di possedere legalmente un’arma presso il tuo domicilio, anche senza intenzione di usarla.
Ma cos’è esattamente il nulla osta? A cosa serve? E come si ottiene, soprattutto per scopi affettivi?
In questa guida esclusiva, ti accompagniamo passo dopo passo nel mondo delle normative italiane sulle armi, con un focus su come preservare un’arma come cimelio di famiglia.
Il nulla osta è un’autorizzazione amministrativa prevista dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS, R.D. 773/1931, art. 35). Rilasciato dalla Questura, consente a un maggiorenne di:
Acquistare un’arma comune da sparo (come pistole o fucili) o munizioni.
Detenerla in casa o in un luogo sicuro, denunciandone il possesso entro 72 ore.
Trasportarla solo dal luogo di acquisto (es. armeria) al domicilio, con l’arma scarica.
A differenza di una licenza di porto d’armi (per difesa, caccia o tiro), il nulla osta non permette di portare l’arma fuori casa, salvo il tragitto iniziale.
È valido per 30 giorni e copre l’acquisto di un’arma o munizioni specifiche.
Detenere un’arma a scopo affettivo significa conservarla per il suo valore sentimentale, spesso come eredità. Un esempio?
Un revolver appartenuto a un parente o un fucile da caccia che racconta la storia di famiglia.
In questi casi, l’arma è un cimelio, non destinata all’uso.
La legge italiana offre soluzioni specifiche, come la licenza di collezione per una singola arma senza munizioni, che può essere un’alternativa più semplice al nulla osta.
Il nulla osta è fondamentale per:
Acquisto legale: Senza nulla osta o licenza di porto d’armi, acquistare un’arma è vietato.
Detenzione sicura: Permette di custodire l’arma a casa, rispettando le norme di sicurezza.
Eredità: Consente di acquisire un’arma ereditata, come un cimelio affettivo.
Controllo pubblico: Garantisce che le autorità sappiano chi detiene un’arma e dove.
Validità: Solo 30 giorni per completare l’acquisto.
No porto: Non autorizza a portare l’arma fuori casa.
Denuncia obbligatoria: L’arma va denunciata entro 72 ore dall’acquisizione.
Quantità: Puoi detenere fino a 3 armi comuni da sparo, 12 armi sportive, un numero illimitato di fucili da caccia, 200 munizioni per arma corta e 1500 per arma lunga (D.Lgs. 104/2018).
Ottenere il nulla osta richiede requisiti precisi e una procedura chiara. Ecco come fare.
Età: Almeno 18 anni.
Idoneità psico-fisica: Serve un certificato medico che attesti l’assenza di:
Malattie mentali.
Problemi che compromettano la capacità di intendere e volere.
Dipendenze da alcol o stupefacenti (D.Lgs. 104/2018). Il certificato può essere rilasciato da ASL, medici militari o della Polizia di Stato.
Fedina penale pulita: Nessun precedente penale o misure restrittive.
Non obiettore di coscienza: Se lo sei, devi revocare lo status presso l’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile.
Motivazione: Specifica nella domanda lo scopo, ad esempio “eredità affettiva”.
Per scopi affettivi, il certificato di idoneità al maneggio delle armi (rilasciato dal Tiro a Segno Nazionale) non è necessario se si opta per la licenza di collezione senza munizioni.
Domanda in carta libera: Disponibile su sito della polizia distato o presso Questure/Carabinieri, con:
Dati personali.
Motivo (es. “detenzione per scopo affettivo”).
Dettagli dell’arma (marca, modello, calibro).
Certificato medico di idoneità psico-fisica.
Autocertificazione: Dichiarazione di:
Assenza di precedenti penali.
Generalità dei conviventi maggiorenni.
Non essere obiettore di coscienza.
Fotocopia del documento d’identità.
Marca da bollo (se richiesta).
Per eredità: Certificato di morte del proprietario, rinuncia degli altri eredi, copia della denuncia originale.
Presenta la domanda: Alla Questura del tuo comune, un Commissariato o una Stazione dei Carabinieri. Puoi inviarla via PEC, se disponibile.
Attendi l’istruttoria: Le autorità verificano i requisiti (fino a 90 giorni).
Ricevi il nulla osta: Valido 30 giorni per l’acquisto.
Denuncia l’arma: Entro 72 ore dall’acquisizione, presso Carabinieri o Polizia.
Per le armi ereditate, la licenza di collezione è spesso la scelta migliore. Non scade, non richiede munizioni né certificati di maneggio, e l’arma è considerata un cimelio. La domanda si presenta in Questura, allegando il certificato medico e i documenti dell’eredità.
Le armi, anche affettive, vanno custodite con diligenza (L. 110/1975). Un armadio blindato o una cassaforte è consigliabile per prevenire accessi non autorizzati.
Costi: Marca da bollo (€16), certificato medico (€50-100), eventuali spese amministrative.
Tempistiche:
Istruttoria: fino a 90 giorni.
Validità nulla osta: 30 giorni.
Denuncia: entro 72 ore.
Rinnovo certificato medico: ogni 5 anni (non richiesto per licenza di collezione senza munizioni).
Non denunciare un’arma ereditata o acquistata è detenzione abusiva, punibile con arresto da 3 a 12 mesi o ammenda fino a €371 (art. 697 c.p.).
Che si tratti di un’arma ereditata o di un acquisto per motivi affettivi, il nulla osta ti permette di custodire un pezzo della tua storia nel rispetto delle normative.
Con la giusta documentazione e seguendo la procedura, puoi trasformare un’arma in un cimelio di famiglia, senza rischi legali.
Per maggiori informazioni, consulta il sito della Polizia di Stato o contatta la tua Questura.
La tua passione per le armi merita di essere protetta, sempre.
Nota: il testo fornito ha uno scopo puramente illustrativo e informativo. Non costituisce in alcun modo consulenza legale e non sostituisce la consultazione delle fonti normative ufficiali e di professionisti del settore per questioni legali e procedurali relative al nulla osta per la detenzione di armi. Si raccomanda vivamente di verificare sempre le disposizioni aggiornate attraverso i canali istituzionali, come il sito del Ministero dell’Interno o della Polizia di Stato.
