"Cinghiali vs Maiali: Quando l'Aggressività Diventa un Pericolo"
Quando si parla di cinghiali e maiali, spesso emergono preconcetti e timori legati alla loro aggressività. Pur appartenendo entrambi alla famiglia dei suidi, questi animali vivono realtà molto diverse: il cinghiale, simbolo della natura selvaggia, segue istinti primordiali di sopravvivenza, mentre il maiale domestico si muove all'interno di dinamiche sociali modellate dall’uomo. Ma cosa spinge questi animali a reagire con aggressività? Quanto è reale il pericolo e quanto invece è frutto di luoghi comuni?
In questo approfondimento, analizzeremo le cause del loro comportamento, distinguendo tra le risposte istintive del cinghiale e l’interazione sociale del maiale domestico. Il nostro obiettivo è sfatare miti, fornire una comprensione più chiara di questi animali e offrire consigli pratici per una convivenza sicura e consapevole.
Maiale Vs Cinghiale
Cinghiali
Il cinghiale (Sus scrofa) è un simbolo di forza e resilienza.
Onnivoro opportunista, si nutre principalmente di vegetali come ghiande, tuberi e radici, ma non disdegna carcasse o piccoli animali quando l’occasione si presenta.
Non è un predatore nato per attaccare l’uomo: il suo istinto lo spinge a evitare il contatto, preferendo la fuga all’affronto.
Tuttavia, questa indole schiva può trasformarsi in aggressività in situazioni specifiche.
- Difesa del territorio e dei cuccioli: Le scrofe, in particolare, diventano temibili se percepiscono una minaccia per i piccoli. Con zanne affilate e un peso che può superare i 150 kg, un cinghiale messo alle strette è un avversario formidabile. I maschi solitari, noti come “verri” o “solenghi”, non sono da meno: le loro difese possono infliggere ferite gravi se provocati.
- Abituazione all’uomo: L’espansione delle popolazioni di cinghiali – stimate in Italia a quasi 2 milioni di capi nel 2020, secondo la Confederazione Italiana Agricoltori – li ha portati a contatto con ambienti umani. In città come Roma o Genova, i cinghiali rovistano nei cassonetti, perdendo la naturale diffidenza. Questo fenomeno, spesso alimentato da rifiuti accessibili o da chi incautamente li nutre, può sfociare in incontri pericolosi. Nel 2022, ad esempio, una ragazza è stata aggredita da una cinghialessa in una zona residenziale romana, un evento che ha riacceso il dibattito sulla gestione della fauna selvatica.
- Rischio reale: Gli attacchi mortali sono rari – il caso di Cefalù del 2015, dove un uomo perse la vita, resta un’eccezione – ma gli incidenti stradali causati da cinghiali sono un pericolo concreto, soprattutto nelle regioni rurali. La loro forza e imprevedibilità li rendono una sfida per cacciatori e automobilisti.
L’aumento della loro presenza è legato a fattori come il ripopolamento venatorio, l’abbandono delle campagne e la scarsità di predatori naturali, come il lupo. Inoltre, molti cinghiali italiani sono ibridi con maiali domestici, introdotti artificialmente: più grandi e prolifici, questi esemplari mostrano a volte una minore timidezza rispetto ai cinghiali autoctoni, ormai quasi scomparsi.
Maiali
I maiali domestici (Sus scrofa domesticus), frutto di millenni di selezione dal cinghiale, sono generalmente percepiti come animali pacifici, legati alla vita di fattoria.
Eppure, anche loro nascondono un lato selvaggio che può emergere inaspettatamente.
- In allevamento: Un maiale adulto, che può raggiungere i 300 kg, non è intrinsecamente aggressivo verso l’uomo, ma non è nemmeno inoffensivo. Stress, sovraffollamento o fame possono spingerlo a mordere o spingere con forza, un rischio noto agli allevatori. Incidenti gravi sono rari, ma la potenza fisica di questi animali richiede rispetto e cautela.
- Rinselvatichimento: Quando i maiali domestici fuggono o vengono abbandonati, tornano rapidamente alla loro natura originaria. In poche settimane sviluppano setole più lunghe e zanne più pronunciate; in un paio di generazioni, diventano indistinguibili dai cinghiali selvatici. Questo fenomeno è evidente nelle popolazioni di maiali ferali, come quelle del Texas o dell’Australia, dove sono considerati una piaga ecologica. Aggressivi e territoriali, questi animali si adattano con sorprendente rapidità alla vita selvatica.
- Intelligenza sociale: Studi recenti, come quello dell’Università di Torino del 2022, rivelano che i maiali possiedono dinamiche sociali complesse. Durante i litigi, un terzo individuo può intervenire per “pacificare” il conflitto, mostrando una sensibilità emotiva sorprendente. Tuttavia, in natura, la competizione per le risorse può accentuare il loro lato combattivo.
Cosa Li Rende Aggressivi?
L’aggressività di cinghiali e maiali non è una costante, ma un riflesso di fattori ambientali e umani:
- Ibridazione: Gli incroci tra cinghiali e maiali domestici, diffusi in Italia per scopi venatori, producono animali più robusti e meno schivi, complicando la convivenza con l’uomo.
- Pressione ambientale: Cambiamenti climatici, come inverni miti che aumentano la disponibilità di cibo, favoriscono la riproduzione. Al contrario, siccità o perdita di habitat li spingono verso aree abitate, aumentando i rischi.
- Interferenza umana: Nutrire i cinghiali – pratica vietata dalla Legge 221/2015 – li abitua alla nostra presenza, trasformando la loro cautela in audacia.
Gestire la Convivenza
Per i cacciatori e gli abitanti delle zone rurali, convivere con i cinghiali richiede strategie pratiche:
- Prevenzione: Non lasciare cibo accessibile (rifiuti inclusi), fare rumore per allontanarli nei boschi e tenere i cani al guinzaglio, dato che i cinghiali li vedono come predatori. Recinzioni elettrificate sono un’ottima difesa per i terreni.
- Controllo: Gli abbattimenti selettivi, pur controversi, restano una soluzione comune. Alcuni studi suggeriscono che possano aumentare la fertilità dei superstiti, ma in assenza di alternative efficaci, sono spesso inevitabili. La sterilizzazione, benché promettente, è ancora impraticabile su larga scala.
- Consapevolezza: Biologi dell’ISPRA sottolineano che i cinghiali non sono intrinsecamente pericolosi: il problema nasce dalla nostra incapacità di gestirne l’espansione.
Conclusione:
Cinghiali e maiali, pur condividendo lo stesso patrimonio genetico, incarnano due facce della stessa medaglia:
la selvatichezza indomita del primo e la domesticità apparente del secondo.
Non sono animali aggressivi per natura, ma le circostanze – minaccia, stress o abituazione – possono accendere il loro istinto.
Per i cacciatori, il cinghiale resta una preda affascinante, un avversario che richiede rispetto, preparazione e conoscenza del territorio.