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DOSE MICIDIALE PER COLOMBACCI? La Ricarica

12/11/2024


Assetti ottimali per la caccia al colombaccio: consigli per la ricarica

 

Per ricaricare cartucce da caccia al colombaccio, la scelta della polvere e dei componenti è essenziale e deve essere attentamente calibrata, poiché il rendimento della cartuccia dipende da diversi fattori. Tra questi, non solo la polvere e il peso dei pallini, ma anche il tipo di fucile, le caratteristiche della canna e persino le condizioni climatiche influenzano significativamente la qualità della rosata.

 

Fattori influenti nella ricarica delle cartucce:


Lunghezza e strozzatura della canna: La lunghezza della canna e il grado di strozzatura determinano la compressione della rosata.
Fucili con canne più lunghe tendono a generare rosate più compatte, particolarmente utili per colpire il colombaccio a lunga distanza.
Per esempio, strozzature più strette richiedono una polvere più progressiva come la Tecna o MBx32 per un’espansione graduale dei pallini​

 

Condizioni climatiche e atmosferiche: Le basse temperature, ad esempio, possono ridurre la velocità della polvere. In tal caso, si preferisce una polvere come la Tecna che mantiene una buona stabilità e consistenza. Anche il tipo di pallini, con rivestimenti grafitati o addizionati di antimonio, aiuta a mantenere compatte le rosate in condizioni climatiche difficili, migliorando precisione e penetrazione​
 

Polvere e dose consigliata: Le polveri come la MBx32 o la Tecna, sono polveri molto apprezzate per cariche medie e pesanti.
Ad esempio, una carica da 1,75-1,80 grammi di MBx32 abbinata a 34 grammi di pallini numero 6 risulta ideale per tiri a media distanza.
Per chi preferisce colpire a distanze maggiori, una dose più pesante di 36-38 grammi di pallini con 1,80 grammi di Tecna consente rosate più dense e precise a 40-45 metri​

Effetti delle condizioni atmosferiche: In condizioni di freddo, ad esempio, la velocità della polvere può diminuire.
La Tecna è una polvere che mantiene buone prestazioni anche a basse temperature. Inoltre, l’uso di pallini trattati con antimonio o nichelati contribuisce a rosate più strette e una maggiore penetrazione, essenziale per colombacci, noti per la loro resistenza​.

 

Esempi di cartucce per colombaccio

 

Le cartucce commerciali pronte all’uso, come le Baschieri & Pellagri Mygra con 36 grammi di pallini grafitati numero 5,5, sono ben calibrate per colpi a lunga distanza, garantendo una rosata uniforme e precisa. Per chi preferisce il calibro 20, è necessario utilizzare munizioni Magnum con grammature tra 32 e 38 grammi, abbinabili a fucili con camere da 76 mm per sostenere cariche pesanti.
I pallini più grossi, come il numero 4 o 5, sono spesso utilizzati per distanze maggiori e sono trattati per aumentare la durezza, migliorando compattezza della rosata ed energia d'impatto.

 

Approcci specifici per la caccia ai colombacci

 

Per la caccia dai valichi montani o da postazioni rialzate, cartucce con grammature da 36 a 40 grammi e borre con contenitore sono ideali.
Questo tipo di munizione offre rosate compatte su lunghe distanze, fondamentali per colpire prede in volo alto o lontano.
La caccia da postazioni sospese, con l’ausilio di richiami vivi come racchette e volantini, richiede una prontezza di tiro per abbattere i colombacci prima che si disperdano, sfruttando cartucce ad alta densità di pallini​.

 

Conclusioni

 

La configurazione ottimale per la ricarica di cartucce da colombaccio dipende dalle specifiche del fucile, delle munizioni e delle condizioni ambientali.
Una ricarica accurata con polveri come MBx32 e Tecna e con pallini trattati migliora le prestazioni in tutte le situazioni venatorie, garantendo maggiore precisione e penetrazione su prede a lunga distanza.


 



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