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03/03/2025
Il selecontrollore è un cacciatore specializzato che opera nell'ambito della caccia di selezione, una pratica regolamentata in Italia per garantire l'equilibrio ecologico e la gestione sostenibile della fauna selvatica.
Questa figura nasce per rispondere alla necessità di controllare popolazioni animali in eccesso che potrebbero causare danni all'agricoltura, all'ambiente e alla sicurezza pubblica.
Non si tratta di un cacciatore qualunque: per diventare selecontrollore è necessario seguire un percorso formativo specifico, superare un esame e ottenere un’abilitazione riconosciuta, solitamente rilasciata dalle autorità provinciali.
Una volta qualificato, il cacciatore di selezione viene iscritto in un albo provinciale e opera sotto la supervisione degli Agenti Venatori Provinciali.
Il termine “selecontrollore” unisce i concetti di selezione (abbattimento mirato di capi specifici) e controllo (gestione numerica delle popolazioni faunistiche), distinguendosi dalla tradizionale attività venatoria.
Le attività del selecontrollore sono precise e regolamentate, contribuendo alla gestione della fauna selvatica con un approccio scientifico.
Ecco i suoi compiti principali:
Il selecontrollore preleva un numero specifico di animali in base a piani di gestione faunistico-venatoria.
Il prelievo avviene considerando specie, sesso, età e classe degli animali (cuccioli, subadulti, adulti), seguendo dati raccolti da enti come l’ISPRA.
In alcune aree, la densità eccessiva di alcune specie, come i cinghiali, può causare problemi come danni alle colture e incidenti stradali. Il cacciatore di selezione aiuta a regolare il numero di esemplari per garantire un equilibrio sostenibile.
Oltre all’abbattimento selettivo, il selecontrollore osserva l’ecosistema, segnalando eventuali anomalie come malattie o squilibri demografici nella fauna selvatica.
Il selecontrollore opera sotto la diretta supervisione degli Agenti Venatori Provinciali, seguendo protocolli precisi per garantire trasparenza e sicurezza.
Essendo un ruolo altamente specializzato, il selecontrollore partecipa a corsi di aggiornamento su biologia della fauna, tecniche di abbattimento, gestione ambientale e norme sanitarie.
Il selecontrollore può operare con due tecniche principali:
Caccia all’aspetto: da un punto di appostamento strategico, spesso utilizzando un’altana, garantendo sicurezza e precisione.
Caccia alla cerca: spostandosi nel territorio per individuare gli animali da prelevare, richiedendo esperienza e conoscenza approfondita dell’ambiente.
Il selecontrollore svolge un ruolo essenziale per l’ambiente, l’economia e la sicurezza pubblica. Ecco perché:
In Italia, la riduzione dei predatori naturali ha portato a una crescita incontrollata di alcune specie.
La caccia di selezione aiuta a mantenere le popolazioni animali entro limiti compatibili con l’ecosistema.
Ungulati come i cinghiali causano danni milionari alle coltivazioni. Il selecontrollore riduce questi impatti, proteggendo agricoltori e filiere produttive.
Il controllo numerico degli animali aiuta a contenere la diffusione di malattie come la peste suina africana, riducendo i rischi per gli allevamenti.
Incidenti stradali causati da animali selvatici sono in aumento. Un intervento mirato riduce questi pericoli, migliorando la sicurezza sulle strade.
Diversamente dalla caccia sportiva, la caccia di selezione è un metodo scientifico per la conservazione della fauna, rispettando le normative europee sulla biodiversità.
Il selecontrollore rappresenta l’evoluzione della attività venatoria, passando dalla semplice caccia ricreativa a una gestione ambientale consapevole.
Grazie alla sua preparazione, al rispetto delle normative e alla collaborazione con le autorità, garantisce un equilibrio tra conservazione della fauna, tutela dell’agricoltura e sicurezza pubblica.
La caccia di selezione non è solo una pratica venatoria, ma uno strumento di gestione responsabile del territorio, rendendo il cacciatore di selezione una figura indispensabile per il futuro della gestione faunistica in Italia.