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04/03/2025
La Benelli Argo non è una semplice carabina semiautomatica: è il risultato dell’eccellenza armiera italiana, una fusione di tradizione e innovazione progettata per offrire affidabilità, precisione e rapidità d’azione.
Amata dai cacciatori più esigenti, è particolarmente apprezzata nella caccia al cinghiale, dove la velocità di ripetizione e la maneggevolezza fanno la differenza tra il successo e l’occasione mancata. Ma cosa la rende davvero speciale?
Ma ci sono delle caratteristiche che non potrebbero convincere tutti?
In questa analisi, andremo oltre le semplici specifiche tecniche, esplorando pregi e difetti attraverso test sul campo, dati concreti e le esperienze di chi l’ha messa alla prova nelle condizioni più estreme.
La carabina Benelli Argo E non è una semplice evoluzione della classica Argo: è un salto qualitativo, un’arma che si è guadagnata il rispetto di chi cerca affidabilità senza compromessi.
Il cuore pulsante è il sistema ARGO E (Auto Regulating Gas Operated), un meccanismo ha presa di gas con pistone ha corsa breve che si distingue per la sua semplicità geniale.
Ottimizzato nei materiali e nelle geometrie, sfrutta i gas caldi vicino alla camera di scoppio per garantire un ciclo di sparo fluido, riducendo al minimo il rischio di inceppamenti – purché l’arma sia curata come merita.
Non è un caso che test ufficiali del Banco Nazionale di Prova abbiano certificato una resistenza fino a 3.000 colpi senza cedimenti, un traguardo che poche carabine civili possono vantare.
Le canne trattate criogenicamente sono un altro punto di forza: questo processo, che raffredda l’acciaio a temperature estreme, minimizza le dilatazioni termiche e assicura una precisione balistica costante, ideale per abbattere cinghiali o cervi con tiri puliti e letali.
Aggiungete il sistema Comfortech o il più recente Progressive Comfort (presente nei modelli Argo E Pro), e il rinculo diventa un ricordo lontano: il ritorno in mira è rapido, un vantaggio cruciale nella frenesia di una battuta.
La versatilità è un altro asso nella manica.
Disponibile in calibri potenti come il 30-06 Springfield, il 308 Winchester o il 9.3x62, e con lunghezze di canna variabili (da 47 a 61 cm), la Argo
E si adatta a ogni scenario: dalla macchia intricata, dove brillano versioni come la Compact Black, ai terreni aperti, perfetti per le varianti più lunghe.
L’ergonomia non è da meno: la calciatura regolabile, la zigrinatura AirTouch per una presa salda anche con le mani bagnate e un peso ben bilanciato (circa 3,3-3,5 kg) la rendono intuitiva e maneggevole. Completano il quadro un otturatore a tre alette per una chiusura solida e accessori come i mirini Easy Aim con fibre ottiche o la predisposizione per ottiche di precisione.
Nessun’opera umana è priva di imperfezioni, e la Argo E non fa eccezione.
Il sistema a presa di gas, per quanto affidabile, richiede una manutenzione scrupolosa: trascurarla significa esporsi a inceppamenti, specialmente dopo giornate intense in ambienti umidi o polverosi.
Le prime versioni della Argo (pre-2007) soffrivano di un difetto nella boccola del sistema gas, un problema risolto nella serie E, ma che invita alla cautela se si considera un’arma usata di vecchia data.
Il prezzo è un altro nodo da sciogliere: tra i 1.500 e i 2.000 euro per un modello nuovo, la Argo E si posiziona in una fascia alta, sfidando concorrenti come la Browning BAR o alcune bolt-action più economiche.
Anche sul mercato dell’usato, dove una Argo E Pro del 2014 può valere 900 euro, il costo può sembrare eccessivo senza un’ottica di livello inclusa.
Inoltre, alcuni cacciatori lamentano un bilanciamento sbilanciato in avanti, specie nei modelli con canna corta, che può rallentare il brandeggio rispetto a rivali come la Browning MK3.
Il rinculo, sebbene mitigato, resta percepibile nei calibri più potenti come il 300 Winchester Magnum, una sfida per i meno esperti.
E se il sistema ARGO E è progettato per funzionare con diverse munizioni, alcune cartucce commerciali di bassa qualità (ad esempio, Federal SP da 180 grani) possono causare intoppi occasionali. Infine, la Argo E non è pensata per i tiri a lunga distanza: oltre i 150-200 metri, cede il passo alle bolt-action più specializzate.
Chi la usa non ha mezze misure.“È una macchina da guerra per la battuta al cinghiale,” racconta un cacciatore toscano su un forum online, lodandone la rapidità e la robustezza.
Altri, come un appassionato veneto, esaltano la Argo E Pro per l’eleganza del calcio in legno e il comfort del Progressive Comfort.
Ma non mancano le critiche: “Troppo cara e delicata se non la pulisci ogni volta,” scrive un altro, mentre c’è chi preferisce alternative più leggere o economiche per la caccia statica.
La Benelli Argo E è più di una carabina: è un simbolo di ingegneria italiana applicata alla passione venatoria.
Perfetta per chi cerca un semiautomatico affidabile e versatile, richiede però dedizione nella cura e un investimento non trascurabile.
Ideale per la caccia dinamica agli ungulati, perde terreno nei tiri a lunga gittata o per chi cerca un’arma “prendi e usa” senza pensieri.
Se il vostro cuore batte per la natura selvaggia e siete pronti a trattarla con rispetto, la Argo E potrebbe essere la compagna che avete sempre sognato. Altrimenti, il mercato offre alternative da valutare con attenzione.