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05/05/2025
Immaginate di stringere tra le mani un pezzo di storia, un fucile che porta con sé l’eredità di John Moses Browning, il genio che ha rivoluzionato il mondo delle armi da caccia.
Il Browning A5, con la sua inconfondibile bascula “a gobba”, è tornato più moderno che mai, unendo il fascino di un’icona centenaria alle tecnologie di punta. ù
Questo semiautomatico non è solo un’arma: è un compagno di caccia che promette precisione, affidabilità e stile.
Ma cosa rende l’ultimo A5 così speciale? E quali sono i suoi limiti?
In questo articolo, scritto per i cacciatori che vivono la passione per la natura e la tecnica, esploriamo i pregi e i difetti del nuovo Browning A5, mettendo alla prova un fucile che aspira a dominare i campi di caccia, dai canneti degli acquatici alle radure della piccola migratoria.
Al cuore del nuovo A5 batte il Kinematic Drive, un sistema inerziale perfezionato che rende questo fucile un vero mulo da lavoro.
Che si tratti di pioggia battente, fango o gelo, l’A5 funziona senza intoppi, sparando con precisione cartucce che vanno dai leggeri 28 grammi ai possenti SuperMagnum da 63 grammi.
Disponibile in calibri 12, 16 e 20, con camerature fino a 89 mm, è un’arma che non teme confronti. Browning è così sicura della sua robustezza da offrire una garanzia di 100.000 colpi o 7 anni, un biglietto da visita che pochi concorrenti possono eguagliare.
E la manutenzione? Minima, grazie a un sistema che riduce l’accumulo di residui, lasciando più tempo per godersi la caccia.
Le canne dell’A5 nuovo, con tecnologia Back-Bored e cono di raccordo Vector Pro, sono un capolavoro di ingegneria.
Sovralesate per aumentare la velocità dei pallini e ridurre il rinculo, sono omologate per pallini d’acciaio, perfette per affrontare anatre e oche nei terreni umidi.
Gli strozzatori Invector DS da 80 mm, con un segmento ermetico brevettato, producono rosate compatte e uniformi, ideali per tiri da 25 a 45 metri.
Che si tratti di un colombaccio in volo alto o di un piattello in fossa, l’A5 offre una precisione che fa la differenza.
La bascula “a gobba” non è solo estetica: allinea l’occhio al mirino in un istante, rendendo ogni tiro rapido e naturale.
Il nuovo A5 è pieno di dettagli che fanno innamorare i cacciatori.
Il sistema Speed Load Plus permette di caricare la prima cartuccia direttamente in camera e scaricare il serbatoio senza toccare l’otturatore, un vantaggio quando ogni secondo conta. Il calciolo Inflex II, che devia il rinculo verso il basso, rende anche le cartucce più pesanti sopportabili, mentre i calcioli intercambiabili (20 o 25 mm) adattano il fucile a qualsiasi corporatura.
E poi c’è il rilevamento: solo 7 cm in volata, tra i più bassi della categoria, per tiri in sequenza che non perdono mai il bersaglio. Queste innovazioni trasformano l’A5 in un’arma pronta per ogni sfida, dal tiro al volo alla caccia vagante.
Non si può parlare dell’A5 senza menzionare la sua estetica.
La bascula “Humpback” è un’icona, un richiamo all’Auto-5 che ha venduto oltre 4 milioni di esemplari in un secolo.
Nel 2025, l’A5 si presenta in versioni che spaziano dal pratico Composite al mimetico Mossy Oak Shadow Grass Habitat, fino al lussuoso Ultimate con noce grado 3 e incisioni faunistiche.
Il calibro 16, una rarità, è un gioiello per i puristi della beccaccia, offrendo leggerezza e potenza in un pacchetto esclusivo.
Prodotto negli stabilimenti di Viana, in Portogallo, in collaborazione con FN Herstal, l’A5 è un simbolo di artigianalità e prestigio, un fucile che non passa inosservato.
Con un peso che oscilla tra 2,7 e 3 kg, l’A5 è un piacere da portare in spalla, perfetto per lunghe giornate tra i boschi o nelle paludi.
Le piastrine di regolazione per piega e vantaggio permettono di personalizzare l’ergonomia, mentre il bilanciamento impeccabile lo rende agile nei movimenti rapidi.
Che si tratti di tordi tra gli ulivi, fagiani in campo aperto o anatidi in laguna, l’A5 si adatta con una naturalezza che pochi fucili possono vantare.
Essendo un fucile inerziale, l’A5 ha un rinculo più pronunciato rispetto ai modelli a recupero di gas, come il Browning Maxus II.
Con cartucce magnum da 38 grammi in su, il “calcio” può essere deciso, specialmente per cacciatori meno robusti o durante sessioni di tiro prolungate.
La leggerezza dell’arma, pur essendo un pregio, amplifica questa sensazione, e anche il calciolo Inflex II non riesce a eliminarla del tutto. Per chi spara cariche pesanti agli acquatici, potrebbe non essere il massimo del comfort.
Le canne sovralesate e gli strozzatori Invector DS sono ottimizzati per cartucce magnum e pallini d’acciaio, dove l’A5 brilla davvero.
Ma con cariche leggere di piombo (28-30 grammi), usate per tordi o quaglie, le rosate possono risultare meno uniformi a distanze brevi, richiedendo strozzatori specifici come un cilindrico o un 4*.
Questo significa che, per alcune cacce, potreste dover investire in accessori extra, un dettaglio che non tutti apprezzano.
L’A5 offre molte opzioni di personalizzazione, ma il calcio di serie può risultare un po’ lungo o con una piega non ideale per alcuni cacciatori, specialmente per tiri rapidi al volo.
Anche con piastrine e calcioli, ottenere l’adattamento perfetto potrebbe richiedere l’intervento di un calcista, con costi aggiuntivi. Inoltre, il grilletto, pur funzionale, non è tra i più morbidi, un aspetto che i tiratori di piattello o i cacciatori più esigenti potrebbero notare.
L’A5 non è un fucile economico. Le versioni base partono da cifre competitive, ma modelli come l’Ultimate o le varianti mimetiche possono superare concorrenti come il Benelli Montefeltro o il Beretta A300 Outlander.
Accessori come strozzatori extra o kit di regolazione non sono sempre inclusi, facendo lievitare l’investimento.
Per un cacciatore che cerca il massimo senza badare a spese, è un prezzo giustificato; per altri, potrebbe sembrare un lusso.
Il Kinematic Drive è a bassa manutenzione, ma l’uso intensivo di pallini d’acciaio, comune nella caccia agli acquatici, richiede una pulizia regolare per evitare accumuli di residui, soprattutto in ambienti umidi. Non è un difetto grave, ma per chi vuole un’arma che richiede zero pensieri, potrebbe essere un piccolo fastidio.
L’A5 non è solo un fucile: è un’eredità.
Discende dall’Auto-5, il primo semiautomatico della storia, e porta con sé un secolo di innovazione.
Tecnologie come il Kinematic Drive e lo Speed Load Plus sono esclusive di Browning, mentre il calibro 16, raro e raffinato, è una scelta per cacciatori che vogliono distinguersi.
La produzione, frutto della collaborazione con FN Herstal, garantisce una qualità che si vede e si sente in ogni dettaglio.
E poi c’è quella “gobba”, un design che divide ma che rende l’A5 inconfondibile, un simbolo di tradizione in un mondo di linee moderne.
Acquatici: Con pallini d’acciaio e cartucce magnum, l’A5 è un re nelle paludi, con rosate letali e canne resistenti alla corrosione.
Appostamento: Colombacci e fagiani a lunga distanza? La mira istintiva e il basso rilevamento fanno la differenza.
Vagante: Leggero e maneggevole, è perfetto per beccacce e tordi, soprattutto in calibro 16, anche se servono strozzatori adatti per tiri ravvicinati.
Piattello: Competitive nel tiro al volo, anche se il grilletto potrebbe non soddisfare i professionisti.
Conclusione
Il nuovo Browning A5 è un fucile che vive all’incrocio tra passato e futuro, un’arma che porta l’anima dell’Auto-5 in un’era di tecnologia avanzata.
Affidabile, preciso e versatile, brilla con cartucce pesanti e in scenari di caccia impegnativi, con un design che fa girare la testa a ogni appassionato.
Ma non è perfetto: il rinculo marcato, le prestazioni non ideali con cariche leggere e un prezzo non proprio popolare sono aspetti da valutare.
Per il cacciatore che cerca un’arma iconica, capace di raccontare una storia a ogni sparo, l’A5 è una scelta che non delude, a patto di conoscerne i limiti e sfruttarne i punti di forza.
È più di un fucile: è una leggenda che continua a scrivere il suo capitolo.